Terapia a onde d’urto focali

Le onde d’urto utilizzate in terapia sono delle particolari onde acustiche con caratteristiche precise a livello internazionale (D.I.G.E.S.T).
Sono impulsi pressori con un fronte di salita rapidissimo (circa 10 miliardesimi di secondo), con tempi brevissimi di salita e discesa dello spike (tra 2 e 5 milionesimi di secondo) e tempi complessivi di durata del ciclo d’onda inferiori a 10 millesimi di secondo; questi impulsi generano una forza meccanica diretta che può essere indirizzata sulle parti del corpo da trattare.
La diffusione dell’onda nei tessuti segue le leggi fisiche delle onde acustiche della trasmissione, della riflessione e dell’assorbimento, che risultano legate alle caratteristiche proprie del mezzo e risentono inevitabilmente delle diversità di densità e di impedenza della cute, del grasso, dei muscoli e dell’osso.
Le onde d’urto agiscono in modo diverso a seconda del tessuto patologico che vanno a trattare (ossa, tessuti molli, cute); in generale stimolano l’attivazione dei naturali processi biologici di riparazione.

Indicazioni terapeutiche sull’apparato muscolo-scheletrico
Le patologie ormai avvalorate scientificamente riguardano: tessuti ossei, ritardi di consolidamento/pseudoartrosi, necrosi asettica testa omero/femore, fratture da stress e algoneurodistrofia;

Patologie dei tessuti molli

  • condrocalcinosi gomito, anca, ginocchio
  • rigidità articolare spalla/gomito/anca/gin.
  • calcificazione e ossificazione
  • miositi ossificanti
  • fibromatosi di muscoli, legamenti, fasce
  • tendinopatie dei tessuti molli
  • tendinopatia calcifica di spalla
  • epicondilite laterale di gomito
  • tendinite trocanterica
  • tendinite della zampa d’oca
  • tendinite post-traumatica di ginocchio e del rotuleo
  • tendinite del tendine d’Achille
  • fascite plantare con sperone calcaneale

Si sconsiglia la terapia con onde d’urto ai soggetti che si trovano nelle seguenti condizioni: infezione acuta dei tessuti molli/ossa, malattie primarie perniciose, epifisiolisi nel punto focale, malattie della coagulazione del sangue, ma anche gravidanza e pazienti con pacemaker.
Si sconsiglia l’applicazione di questa terapia nei seguenti distretti: tessuto polmonare nel punto focale, cervello, midollo spinale e grandi nervi nel punto focale (neurocranio, colonna vertebrale e costole).