Manipolazioni vertebrali

“La manipolazione è una mobilizzazione passiva forzata che tende a portare gli elementi di un’articolazione o di un insieme di articolazioni al di là del loro gioco abituale, fino al limite del loro gioco anatomico possibile. Consiste dunque per il rachide, quando lo stato di questo lo permette e lo richiede, nell’eseguire dei movimenti di rotazione, di lateroflessione, di flessione o di estensione, isolati o combinati, a livello del segmento vertebrale scelto”
(Maigne).

La manipolazione è quindi un gesto medico terapeutico; è una manovra ortopedica precisa, le cui indicazioni e controindicazioni devono essere definite preventivamente a mezzo di un esame anamnestico ed obbiettivo generale e particolare del paziente.

Questo esame deve portare ad una diagnosi da cui deriverà l’indicazione per il tipo di manovre da eseguire, le coordinate, il numero e la frequenza di sedute utili.

Un aspetto importante è che questo tipo di diagnosi, oltre ad avere un preciso impatto terapeutico, permette di monitorizzare la condotta e i risultati della terapie.